Enric Rovira

La mia prima collaborazione con Eurochocolate fu nel 1998. In quella occasione ho avuto l’opportunità di partecipare ad una presentazione/degustazione nel teatro Pavone di Perugia, dove ho presentato i miei cioccolatini e ho mostrato le immagini di sculture in cioccolato artistico.
Nel momento in cui sono arrivato a Perugia sono rimasto sorpreso dalla grandiosità dell’evento e dalle capacità creative ed organizzative di Eugenio Guarducci e dei suoi collaboratori. Vedere tutta la città respirare cioccolato è stata un’esperienza incredibile, qualcosa di unico.
Ritornai a Perugia nel 1999, a Torino nel 2000, Roma nel 2002 e a Pisa sempre nel 2002. Ho partecipato anche a Cioccolatò nel 2011 a Torino. Però l’edizione di Eurochocolate a Torino nel 2000 è quella che mi è rimasta più nel cuore senza dubbio.
Io avevo creato un logo per commemorare il quinto anniversario della nostra azienda, quando Eugenio ha visto questo lavoro mi fece richiesta di poterlo utilizzare per Eurochocolate Torino. Il logo era una mano aperta marcata con cioccolato nero liquido sopra un fondo bianco, che simboleggia i nostri 5 anni dedicati al cioccolato.
La mia sorpresa fu grande quando vidi questo logo (la manscherina) in ogni angolo della città di Torino in diversi materiali e grandezze, fu una sensazione incredibile ed indelebile!
In seguito, il logo “manscherina” fu adoperata in altre edizione a Torino e Roma.
Dopo questa mia collaborazione con il logo, mi hanno proposto di fare un’esposizione di Uova di Pasqua a Palazzo Carignano.
Preparai tante uova di cioccolato in diverse misure e decorazioni e li ho caricati in macchina a Barcellona con destinazione Torino. Non so come mai per arrivare a Torino decisi di passare per Colle di Tenda un nome che non dimenticherò mai.
In quel posto imparai una lezione che mi rimarrà a vita, la pressione atmosferica dell’altezza del posto (Colle di Tenda si trova a 1870 m. sul livello del mare) ha fatto si che l’aria contenuta all’ interno delle uova di cioccolato li facesse implodere . Fu così che tutte le uova che non avevano un buco per compensare la pressione e che erano di una certa grandezza implosero man mano che salivamo il colle. Sentivamo l’implosione delle uova nella parte posteriore della machina fino ad arrivare all’apoteosi finale dentro la galleria: un boato di esplosione di uova di cioccolato!
Il risultato? abbiamo fatto l’ esposizione con meno uova del previsto, ma per fortuna faccio sempre qualcosa in più del necessario!

Enric Rovira


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